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Space Systems/Loral contesta a Thales Alenia Space l’uso di vettori cinesi

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

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La Space Systems/Loral sta premendo sul governo statunitense affinché impedisca al suo competitore Thales Alenia Space di offrire lanci su vettori cinesi Lunga Marcia che, per i bassi costi (due terzi rispetto ai concorrenti), darebbero alla compagnia franco-italiana un vantaggio competitivo eccessivo. La notizia, riportata da Space News, è emersa nel corso della conferenza “Satellite 2008” tenutasi a Washington dal 24 al 28 febbraio. In particolare, Patrik DeWitt, Ceo di Space System/Loral, sostiene che ad una società che fattura miliardi di dollari con il governo americano non dovrebbe essere consentito di essere allo stesso tempo cliente governativo statunitense e partner con la Cina in lanci commerciali.

«Vogliamo che senatori e membri del Congresso sappiano che state comprando miliardi di dollari in prodotti da una società che viola la politica statunitense», riporta Space News citando DeWitt, il quale fa riferimento al bando di fine anni novanta sulle esportazioni verso la Cina di satelliti e componenti spaziali, anche se “imballati” e solo per essere lanciati. Per superare questo blocco estremo, Thales Alenia Space ha realizzato satelliti commerciali che non utilizzano componenti statunitensi e si è poi messa insieme con la società che commercializza i lanci con vettori cinesi per vincere una gara per la realizzazione di un satellite commerciale per telecomunicazioni per un operatore indonesiano, battendo Loral e Arianespace.

Da parte sua, la Ceo di Thales Alenia Space, Pascale Sourisse (nella foto), ha dichiarato di aver informato le autorità statunitensi di ciò che la società stava facendo, sostenendo di non aver violato alcuna legge americana od europea. «Non stiamo promuovendo un lanciatore, ma invitiamo i nostri clienti a scegliere tra una gamma di vettori. Siamo fornitori di sistemi satellitari e non ci interessa questo o quel vettore», riporta Space News citando Sourisse.

La sensibilità degli Stati Uniti al rispetto dell’embargo sull’esportazione di tecnologie sensibili, soprattutto nei settori difesa e aerospazio, è nota a tutti e ha prodotto a volte problemi di esportazione alle industrie statunitensi, che non hanno mancato di protestare per lo svantaggio competitivo e il relativo danno provocato da tale normativa; in campo spaziale la NASA è stata addirittura costretta a chiedere per la seconda volta una deroga all’Iran Non Proliferation Act, o gli Stati Uniti, che dal 2010 saranno privi di shuttle, non potranno mandare più in orbita i loro astronauti con le russe Sojuz in attesa del nuovo vettore Orion. Tuttavia, non si riescono a capire le argomentazioni addotte in questo caso specifico, non essendo presente a bordo alcuna tecnologia americana.

Il gruppo Thales ha incassato nel 2007 1,3 miliardi di dollari per contratti con il governo USA.

Fonte: dedalonews.it

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