Il presidente ASI: ecco i primi tre passi da discutere alla prossima conferenza ministeriale
Lavorare da subito a una nuova strategia di esplorazione del Sistema Solare a lungo termine. E’ l’invito che il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Prof. Giovanni Fabrizio Bignami, ha rivolto alle delegazioni dei diciassette Paesi Membri dell’Agenzia Spaziale Europea, durante la prima riunione preparatoria del prossimo Consiglio a livello Ministeriale, che sarà tenuto a den Haag il 25-26 novembre prossimo sotto presidenza italiana. L’obiettivo è arrivare alla Conferenza Ministeriale con una “Visione” per il futuro dell’esplorazione spaziale europea, che definisca obiettivi e passi necessari per realizzarli.
Questa “Visione” dovrebbe basarsi su alcuni dati di fatto. L’unico obiettivo sensato per l'esplorazione umana dello spazio nel XXI secolo è l'esplorazione di Marte. Le dimensioni dello sforzo necessario richiedono che tutti i Paesi siano coinvolti nell'iniziativa. Se si vogliono mandare astronauti su Marte e farli tornare, il motore dell'astronave che ve li condurrà dovrà essere un motore nucleare. Per motivi di meccanica celeste è soprattutto redditizio lanciare l'astronave verso Marte da una base di lancio orbitale, una sorta di cantiere spaziale su orbita equatoriale. Per la realizzazione di tale cantiere l'Europa deve dotarsi di razzi qualificati per il volo umano.
Si vede così come da un obiettivo lontano forse cinquant'anni discenda una politica immediata, cioè la realizzazione di razzi europei qualificati per il volo, lo studio della propulsione nucleare, e lo studio di un cantiere spaziale.
Secondo Bignami, la prossima Ministeriale potrebbe lanciare tre studi a livello industriale:
1) uno studio su come abilitare al rientro lo ATV (Automatic Transfer Vehicle), il veicolo automatico per il trasporto verso la stazione spaziale, cui primo esemplare è stato lanciato l’8 marzo da Kourou.
2) uno studio su come rendere l’ATV adatto al volo abitato
3) uno studio per rendere anche il lanciatore Europeo Ariane adatto al volo abitato.
Questi studi vedono Marte come lontano obiettivo, ma possono avere altre applicazioni, e soprattutto rispondono all’esigenza europea di avere un accesso autonomo allo spazio. Ad essi si dovrebbe affiancare uno studio per definire la strategia dell’esplorazione umana.
Le future riunioni preparatorie della Conferenza Ministeriale diranno come questa prospettiva sarà accolta dai Paesi membri.
Fonte: ASI