Il mistero dell'energia oscura, ritenuta alla base dell'accelerazione nell'espansione dell'universo, è uno dei più affascinanti della cosmologia moderna. Ora uno studio internazionale pubblicato su Nature e coordinato dall'osservatorio di Brera dell'Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) segna un importante passo avanti e conferma, con dati precisi, l'esistenza di questa forza inafferrabile che occupa il 75 per cento dell'universo. Attraverso la misurazione della posizione e della velocità di galassie distanti gli scienziati hanno indicato una nuova via per sciogliere l'enigma, confermando anche la validità della teoria della relatività di Einstein.
Una decina d'anni fa è stato scoperto che l'universo si sta espandendo ad una velocità molto superiore rispetto a quella del passato. "Questo può significare solo due cose", spiega Enzo Branchini, dell'Università di Roma III, che ha partecipato allo studio. "O l'universo è pieno di una misteriosa energia oscura, che produce una forza repulsiva che contrasta quella gravitazionale della materia, oppure la teoria gravitazionale attuale non è valida e va modificata, aggiungendo ad esempio dimensioni ulteriori allo spazio".
Determinare la natura di questa energia oscura, motore invisibile che sta dietro all'espansione dell'universo, è molto difficile; per riuscirci, il team di 51 scienziati appartenenti a 24 diverse università e centri di ricerca, coordinati da Luigi Guzzo dell'Inaf, si è rivolto al passato, analizzando la radiazione di migliaia di galassie molto distanti da noi, la cui luce è stata emessa circa 7 miliardi di anni fa. Gli scienziati hanno potuto così sbirciare in un un'epoca precedente, che si colloca a circa la metà dell'età attuale dell'universo.
Il movimento delle galassie distanti deriva da due diversi fattori: l'espansione dell'universo, che spinge le galassie lontane le une dalle altre, e l'attrazione gravitazionale che le fa avvicinare, creando i cosiddetti ammassi e super ammassi. Analizzando la velocità con cui la materia delle galassie si è aggregata nel corso del tempo, i ricercatori hanno dedotto che a governare l'intero processo sia stata l'energia oscura: questa misteriosa energia ha contribuito ad influenzare, cioè, la velocità con cui l'attrazione gravitazionale ha fatto aggregare la materia delle galassie.
Ora, spiega ancora Branchini, saranno necessari altri studi ed altri test osservativi diversi, indipendenti per dare ulteriori conferme alle conclusioni degli scienziati.
[Fonte: repubblica.it]