SPACE act: una bolla di sapone?
Il Repubblicano Dave Weldon ha presentato lunedì scorso la sua proposta di legge, da discutere al senato per proporre l'estensione della vita operativa dello shuttle e con un aumento di finanziamenti, un anticipo al 2013 per quanto riguarda l'entrata in servizio dell'Orion.
La cifra proposta è quella di 3.7 miliardi di dollari all'anno, per poter supportare due missioni shuttle e mantenere la tabella di marcia per il Constellation.
La proposta non è ben vista dall'amministratore della NASA Michael Griffin senza un aumento di budget, mentre la commissione per l'incidente del Columbia ha dato parere negativo.
A questo punto anche Weldon non sembra molto convinto che la proposta possa tramutarsi in legge, ma il suo obiettivo dichiarato è quello di aprire un dibattito all'interno degli ambienti istituzionali per portare a conoscenza dei rischi che corre il Paese ad affidarsi a paesi come la Russia per l'accesso allo spazio non avendone uno proprio per 5 anni.
Un altro obiettivo è quello di portare all'attenzione i dipendenti del KSC che nel periodo di transizione rischierebbero di rimanere a casa, si parla di 2500-3500 persone.
Weldon vuole portare la discussione fino a livelli presidenziali, scriverà a tutti i candidati alla Casa Bianca per portarli a conoscenza del problema e delle sue proposte.
Ha poi spronato i candidati Repubblicani, i quali, in nessun caso, hanno un programma spaziale definito e consultabile sui loro siti, lodando Hillary Clinton, l'unica ad avere un programma chiaro sullo spazio.
L'obiettivo di Weldon è quindi quello di aprire un dibattito nazionale, in modo da portare la gente e i politici a credere nel proprio programma spaziale e a considerarlo un punto forte della strategia nazionale.
Recentemente il congresso ha annullato lo stanziamento di 1 miliardo di dollari per la ricostruzione del post-Columbia e per sostenere le spese di ammodernamento richieste.
E per il prossimo anno si prevede un aumento di budget ma minore di quello richiesto.
Weldon ha poi confermato che non ha previsto cosa dovranno portare nello spazio i voli aggiuntivi dello shuttle, ma che l'importante è non interromperli.
Il costo per il mantenimento dello shuttle oltre il 2010 sarebbe di 2 miliardi di dollari all'anno, oggi la NASA ne spende 4.
Secondo Weldon nei voli aggiuntivi si potrebbero inserire AMS e il modulo centrifugo costruito in Giappone (CAM).
Sotto accusa anche i finanziamenti che per la NASA sono rimasti pressochè invariati mentre per altri istituti di ricerca come il National Institutes of Health e il National Science Foundation hanno ricevuto aumenti del 160% e 110% rispettivamente negli ultimi 15 anni.
Se l'intero progetto di Weldon sembra ancora in una fase "decisionale", il lancio di AMS dovrebbe cogliere molti consensi da entrambi gli schieramenti con una certa volontà di non buttare all'aria 1,5 miliardi di dollari spesi nella sua realizzazione.
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