I misteri di Phobos svelati da MARSIS
Sono stati rilasciati oggi i primi dati elaborati del passaggio di qualche giorno fa del Radar MARSIS a bordo della sonda “Mars Express” dell’ESA,. Marsis è nato per studiare la composizione del sottosuolo marziano e della sua ionosfera, e, opportunamente adattato in volo, ha osservato con successo PHOBOS, il maggiore dei due Satelliti naturali del pianeta rosso.
Questa osservazione rappresenta un successo in quanto la breve distanza, meno di 200 km, alla quale MARSIS ha potuto osservare Phobos ha permesso di ottenere dati di alto livello che apporteranno un notevole contributo scientifico allo studio della struttura interna del Satellite.
Sorvolando Phobos, Marsis ha puntato la sua antenna sul cratere Stickney, il più grande di Phobos, e ha acquisito una eco radar che sembra indicare una superficie molto compatta e omogenea che riflette bene la frequenza del radar come evidenziato dai due picchi della figura.
Il successo dell’osservazione è stato possibile grazie alla professionalità del Team formato da italiani e americani e guidato dal prof. Picardi di Roma, che hanno configurato in modo ottimale il Radar.
MARSIS è stato progettato e realizzato grazie all’accordo tra ASI e NASA ed al lavoro di INFOCOM (Università di Roma “La Sapienza”), Thales Alenia Space, JPL, The University of IOWA, INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) e le Università di Chieti-Pescara e di Perugia.
Il segmento di terra è stato progettato e realizzato per conto dell’ASI da Thales Alenia Space con la collaborazione di INFO SOLUTION, che ha sviluppato anche il software di bordo del Radar e di CO.RI.S.T.A che ne ha curato in particolare i tools di comando.
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