Il Giappone ha in programma altre due missioni lunari
Dopo l'invio della prima missione lunare del Giappone questo mese, lo stesso paese ha annunciato di avere in programma almeno altre due missioni da inviare verso il nostro satellite naturale nei prossimi anni.
La prima dovrebbe essere un rover da inviare nel 2012 e nel 2018 una seconda sonda in grado di riportare a Terra campioni del suolo lunare.
Manabu Kato, responsabile scientifico della missione Kaguya ha annunciato che il tutto è fatto in previsione di una missione umana nipponica sulla Luna da effettuarsi però in collaborazione con altri paesi.
E dopo le prime missioni di esplorazione lo stesso Giappone potrebbe essere interessato ad una base permanente lunare.
La collaborazione per la base permanente potrebbe essere improntata sulla falsa riga di quello che è avvenuto per la ISS.
In questo scenario si inseriscono poi con prepotenza le altre superpotenze spaziali e sempre di più asiatiche, con la Cina che ha annunciato nei giorni scorsi l'intento di voler arrivare sulla Luna per il 2020, iniziando con un orbiter il prossimo anno, l'India che proprio ieri ha annunciato di puntare anch'essa, con mezzi propri alla Luna e i più conosciuti programmi spaziali di USA e Russia.
Durante il suo intervento Kato ha lasciato una via preferenziale alla collaborazione con la NASA, essendo già stata decisamente positiva con la ISS affermando che "Forse potremmo anche valutare una collaborazione con Cina o India, ma in questo caso ci sarebbe molto di più su cui discutere e mettersi d'accordo."
I programmi futuri del Giappone prevedono anche missioni interplanetarie nei prossimi anni verso Mercurio, Venere e Giove e una collaborazione con l'ESA per una missione su Marte.
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