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Braccio di ferro sulla ISS

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

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Nell'ambito degli incontri che si stanno svolgendo a Hyderabad fra le maggiori agenzie mondiali, particolare rilievo stanno avendo i colloqui fra i paesi coinvolti nella ISS.
In particolare si accendono i dibattiti sul futuro della Stazione dopo il 2015, anno in cui scadranno gli accordi stipulati prima della sua realizzazione.
Gli Stati Uniti vorrebbero mettersi da parte dopo quell'anno e abbandonare il loro impegno, soprattutto economico, mentre la Russia vorrebbe prolungare la vita e la gestione del laboratorio.
Griffin ha affermato che dopo i primi 5 anni di utilizzo della Stazione la NASA non ha altri piani di utilizzo come laboratorio.
Dordain ha affermato che "l'ESA non è preparata a pagare la quota americana se la NASA dovesse ritirarsi, se la NASA rimarrà saremo pronti a rinnovare il nostro appoggio, ma se dovesse abbandonare non potrei proporre di pagare parte dei costi aggiuntivi all'ESA."
In pratica sia Russia che ESA vorrebbero continuare ad utilizzare la Stazione anche oltre i primi 5 anni di utilizzo.
La NASA è invece convinta che passato questo tempo sia ora di lasciarsi alle spalle un laboratorio il LEO per puntare a missioni più importanti come una base sul suolo Lunare.
Michael Taverna, editore di Aviation and Space Technology dice "l'Europa considera 5 anni insufficienti per ripagare i finanziamenti investiti nel progetto, vorrebbero che la vita utile fosse estesa il più possibile".
Rimane da vedere cosa decideranno gli altri paesi membri del programma, come Canada e Giappone e l'influenza che potranno avere paesi quali l'India che nei giorni scorsi ha chiesto ufficialmente di entrare a far parte del programma con una propria quota di finanziamenti.

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