STS-118 FD11
E non sembrano ancora terminati i grattacapi per l'Endeavour e per la STS-118, risolto almeno ufficialmente il problema allo scudo termico è sorto il problema per gli ultimi due giorni di missione quando l'uragano Dean dovrebbe colpire il Texas e Houston in particolare. L'atterraggio è programmato per Mercoledì proprio nelle ore in cui l'uragano colpirà le coste del Texas, la volontà se le previsioni si confermassero nei prossimi giorni è quella di evacuare tutto il JSC, rimane però il problema che non è previsto un controllo missione di backup e i dubbi sul come portarla a termine rimangono.
Una prima ipotesi è quella di anticipare il rientro, ma bisogna decidere subito perchè i tempi sono abbastanza scanditi dalle procedure di sicurezza e non si può tagliare molto, in programma rimane una EVA per oggi, terminare il trasferimento delle attrezzature domani, chiudere il portello nella notte fra Domenica e Lunedì e sganciarsi dalla ISS il giorno seguente. E' poi previsto per lunedì il rituale del controllo allo scudo termico dettato dalle regole "post-Columbia" e la giornata di Martedì per la preparazione al rientro.
L'altra ipotesi, forse più realizzabile è quella di istituire un controllo missione di backup al KSC in Florida, il problema è che sicuramente le attrezzature e gli elaboratori per il controllo dei sistemi dello Shuttle sono in numero nettamente inferiore a quelli ottimali del JSC. In più bisognerebbe prendere un team di ingegneri e spedirli al KSC in modo che siano pronti come backup, stessa cosa ma in maniera minore per il controllo missione della ISS.
Rimarrebbe il problema che i sistemi monitorabili sono in numero minore che al JSC sia per le postazioni disponibili sia per il personale da inviare, sarebbe comunque possibile portare a Terra in sicurezza lo Shuttle ma ovviamente tutto quello che si fa al JSC non può essere fatto da una ventina di persone.
Rimane comunque l'ipotesi di anticipare a Sabato notte la chiusura del portello e la separazione, se si riuscisse durante la giornata odierna a trasferire tutto il materiale durante la EVA, utilizzando così normalmente i due giorni per i controlli e rientrando Martedì.
Altra ipotesi, ma valida soprattutto per la ISS e un po' meno attuabile per lo Shuttle quello di delegare e trasferire i comandi al centro di controllo di Mosca.
Per quanto riguarda la non riparazione dello scudo è girata voce ieri che un ingegnere Lockheed Martin avrebbe allertato i "piani alti" della gestione della missione, in quanto secondo lui non sarebbe sicuro far rientrare la navetta in queste condizioni. L'ingegnere in questione, esperto in test sugli impatti della schiuma del tank avrebbe inviato una mail ai suoi superiori e in particolare a Wanda Sigur, Vice Presidente del progetto dell'ET della Lockheed Martin affermando che in alcuni test effettuati era stato rilevato un fenomeno chiamato "shear-out" in cui le piastrelle danneggiate non erano visibili, e solo dopo le fasi più critiche del rientro si spostavano o si staccavano lasciando grossi buchi ben più importanti di quelli che si vedevano all'inizio. La mail ha rapidamente scalato tutti i ranghi e la dirigenza della missione, segno anche che le raccomandazioni post-Columbia vengono seguite e non si cerca di insabbiare chi la pensa diversamente ma tutte le opinioni vengono valutate.
Una discussione verrà effettuata nella prossima MMT in cui probabilmente verranno ascoltate anche le ragioni di chi ha valutato non necessaria la riparazione e di chi ha eseguito i test ricordando che tutti i dipartimenti e la stragrande maggioranze degli ingegneri avevano dato consenso positivo a non intervenire.
Oggi intanto si proseguiranno i lavori con l'ultima EVA per eseguire una serie di task per la ISS a bassa priorità necessari per le missioni future.
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