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Uno sciopero minaccia il lancio della STS-117

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

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Anche negli Stati Uniti incombono gli scioperi nelle partenze, ma questa volta sia lo sciopero sia la partenza sono eccellenti. A scioperare potrebbero essere i lavorati della United Space Alliance che gestiscono le operazioni a terra dello Shuttle e che fanno parte del International Association of Machinists and Aerospace Workers (IAM) i quali hanno votato la proclamazione di uno sciopero per protestare contro l'ennesimo rifiuto della USA per il rinnovo del contratto collettivo.
La USA fornisce la manodopera a tutti i livelli nella gestione al KSC di tutte le fasi dello Shuttle, sono impegnate 10.000 persone fra KSC, Alabama, Houston e Texas. La compagnia e posseduta in parti uguali da Boeing e Loockheed Martin. I lavoratori associati alla IAM sono circa 600 i quali chiedono maggiori tutele sanitarie e previdenziali.
La USA pensa di riuscire a rimpiazzare i lavoratori che dovessero astenersi dal lavoro in modo da permettere comunque il lancio, anche perchè non tutti sono coinvolti nelle operazioni di lancio, sottolineando che la sicurezza, in particolare quella degli astronauti non sarà in alcun modo ridotta o inficiata.
Adesso ci sono 5 giorni prima che lo sciopero possa avere luogo, se così fosse secondo il responsabile della IAM ci potrebbe essere un tremendo impatto sul programma Shuttle, non tanto per la STS-117 ma per le missioni future, partendo dalla STS-118.
D'altro canto USA fa sapere che non ci sarà nessun impatto anche nel lungo periodo perchè chi si asterrà dal lavoro sarà rimpiazzato da gente di pari livello, e sarà in grado di seguire tutte le fasi normalmente compresi lancio e rientro, insomma ognuno tira acqua al proprio mulino…

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