E' stata presa la decisione pre-annunciata ieri per riparare il blanket sul pod OMS. Le riparazioni inizieranno nella EVA 3 e se fosse il caso si effettuerebbe una quarta EVA aggiuntiva.
La riparazione sarà effettuata sistemando il tessuto e fissandolo e assicurandolo con dei pin. I tecnici stanno lavorando per definire dei metodi e una procedura da inviare agli astronauti che effettueranno le riparazioni.
La zona è raggiungibile attraverso la piattaforma e il braccio robotico già testato e utilizzato durante la STS-114.
Una volta posizionato, l'astronauta dovrà sistemare a mano il tessuto e decidere la tecnica per il fissaggio che potrà essere un pin, legato, nastro adesivo o altre tecniche disponibili.
Il tessuto dovrebbe avere una certa memoria di forma per cui non dovrebbe essere difficile il riposizionamento. Il materiale per il fissaggio presente a bordo è il kit di riparazione per i paracadute, in cui è disponibile ago e filo di adeguata robustezza oppure la graffettatrice presente nel kit medico d'emergenza. E' anche valutata la possibilità di rimuovere una porzione di tessuto e rimpiazzarlo con uno nuovo. Tutte queste tecniche verranno testate a Terra nei prossimi giorni per decidere quale utilizzare. Tutte le procedure saranno importanti anche in vista della missione STS-125 che non potrà utilizzare la ISS come base. Probabilmente verrà aggiunta una quarta EVA per completare il lavoro oppure verranno spostati i task della EVA 3 alla 4 e durante la terza si effettueranno le riparazioni.
Durante lo stesso incontro è stato anche confermato che nessun gap filler desta preoccupazione per il rientro e che ieri notte si è verificato un micro-impatto su un bordo d'attacco di 0.5g, classificato come MMOD, verrà analizzato nella prossima ispezione.