Durante le analisi post-volo è stato rilevato un taglio di 2 centimentri sul guanto destro della EMU (Extravehicular Mobility Unit) di Robert Curbeam usato nella EVA-3 della STS-116.
È stato precisato che il taglio non ha messo in alcun modo in pericolo l’astronauta americano avendo interessato solamente gli strati più esterni del rivestimento. Si stanno però esaminando i filmati delle ultime 5 ore dell’EVA 3 per capire quando e come è avvenuto il danno.
Principali indagate sono innanzitutto le operazioni per sbloccare i pannelli solari incastrati durante la richiusura, operazioni che hanno richiesto di dare degli scossoni ai pannelli cercando di farli richiudere (cosa che è poi avvenuta manualmente nella EVA 4).
Si pensa anche ad un danno causato da un connettore elettrico, oggetto maneggiato molte volte in quella EVA, che richiedeva la riconfigurazione elettrica della Stazione.
Inizialmente il danno era stato classificato dagli astronauti come semplice delaminazione e solo dopo l’analisi a terra si è riscontrato che il taglio non interessava solo lo strato esterno RTV (che è soggetto a delaminazione soprattutto in operazioni che richiedono grande manualità come quelle della EVA-3) ma anche lo strato sottostante di Vectran con un taglio di quasi 2 centimentri.
Dopo una prima ispezione il guanto è stato inviato al costruttore, la ILC Dover che ha provveduto ad un’analisi più accurata al microscopio. L’analisi ha rilevato che il danno non era dovuto ad un difetto di produzione e che non c’è stato scolorimento dello strato più interno, segno di un possibile danno da raggi UV. Le analisi continueranno insieme a Curbeam rianalizzando i filmati e cercando di ricreare le diverse situazioni verificatesi durante la EVA al JSC per cercare di ovviare all’inconveniente durante le prossime missioni, provando anche a capire, insieme ai progettisti dei connettori dei cablaggi, come sono stati maneggiati da Crubeam durante l’EVA. È probabile una revisione delle procedure d’ispezione post-EVA dell’abbigliamento per gli astronauti in orbita.