Gli scienziati che lavorano al European Science Foundation (ESF) stanno ultimando la stesura del programma di esplorazione interplanetaria dell’ESA che sarà pubblicato il prossimo mese.
Il primo obiettivo sarà sicuramente l’invio di un rover sul marte nel 2013-14, Exomars, e culminerà con l’arrivo su Marte di una missione umana negli anni ’30.
Exomars sarà un laboratorio viaggiante, che arriverà su Marte e avrà il compito di analizzare campioni del suolo alla ricerca di tracce di vita, passata o attuale.
In passato si prevedeva una forte collaborazione con la NASA per una successiva missione in grado di riportare sulla Terra campioni di suolo marziano.
Oggi però l’ESA, sta considerando di realizzare una missione di questo tipo autonomamente comprendente lo sviluppo di nuove tecnologie e procedure, in quanto la NASA potrebbe trovare collaborazione in paesi quali la Cina, l’India o il Giappone e l’Europa sarebbe in grado di guidare una missione di questo tipo in modo autonomo.
La parte "manned" del programma è ancora discussa in quanto alcuni scienziati sostengono che l’utilizzo di missioni automatiche sia più conveniente e redditizio, mentre la controparte sostiene che alcuni compiti non potranno mai essere svolti da sonde e quindi è necessario l’invio prima o poi di uomini sul pianeta rosso.
Questo il pensiero di Jean-Claude Worms dell’ESF:
"L’idea è che l’Europa debba sviluppare la propria roadmap, definire le proprie capacità e sviluppare i propri obiettivi in modo da poter contribuire ad un programma internazionale. Dobbiamo trovare i settori in cui l’Europa è leader e continuare a sviluppare questi comparti d’eccellenza. È per questo che stiamo studiando un nostro programma, non per andare su Marte da soli, ma per poter partecipare ad un programma internazionale in maniera decisiva."