SpaceX lancia due nuovi satelliti Galileo

Fonte ESA

Domenica 28 aprile un Falcon 9 è decollato dal Kennedy Space Center (KSC) in Florida alle ore 00:34 GMT (20:34 EDT del 27 aprile). Questo lancio rappresenta per SpaceX un nuovo record di riutilizzo poiché questa è la seconda volta che un primo stadio del razzo Falcon 9 raggiunge il traguardo dei 20 decolli. Questo primo stadio di Falcon 9 eguaglia quanto stabilito dal booster B1062 all’inizio di questo mese nel corso di un lancio di satelliti Internet Starlink.

Questo vettore ha permesso la messa in orbita di due nuovi satelliti della costellazione Galileo, l’equivalente europeo del Global Positioning System (GPS) degli Stati Uniti. L’uso di un Falcon 9 per la messa in orbita dei satelliti Galileo è stata un’imprevista e assoluta novità poiché i 28 satelliti dell’attuale costellazione sono stati lanciati utilizzando esclusivamente i vettori russi Sojuz o gli europei Ariane 5. L’ultimo lancio dei Galileo avvenne a dicembre 2021, quando gli ultimi due satelliti decollarono da Kourou con un razzo Sojuz. Da allora i ritardi di Ariane 6, il pensionamento dell’Ariane 5 e la perdita dei razzi Sojuz, a causa della guerra in Ucraina, ha lasciato a Terra i satelliti europei.

La Commissione Europea, e l’agenzia EUSPA a cui è demandata la gestione della rete Galileo, è stata costretta ad acquistare due voli da SpaceX per lanciare 4 satelliti, poiché il Falcon 9 è stata l’unica alternativa per ricominciare a popolare la costellazione Galileo. La missione di sabato è stata presumibilmente la prima di questi due lanci.

I satelliti Galileo orbitano nell’orbita terrestre media, a un’altitudine di circa 23.200 km. A causa delle prestazioni aggiuntive richieste per far giungere a destinazione i due satelliti, il Falcon 9 non ha potuto disporre della quantità di combustibile necessaria per un autonomo ritorno a Terra e quindi il booster B1060 è andato perso, concludendo la sua vita operativa. Dato che i satelliti Starlink orbitano invece ad altitudini notevolmente più basse rispetto alla costellazione Galileo (500 km circa), i Falcon 9 possono disporre di una sufficiente quantità di carburante che permette loro il ritorno a Terra per volare nuovamente.

Un’altra particolarità che ha caratterizzato questo lancio è stata una generale riservatezza legata all’evento. SpaceX ha concluso la trasmissione dello streaming video appena dopo la separazione del primo stadio, terminando la trasmissione web appena dopo la conferma del rilascio della copertura del carico utile.

Il fine settimana di questa missione fa parte di un 2024 molto impegnativo per SpaceX. L’azienda privata americana ha lanciato 42 missioni orbitali, 28 delle quali sono state dedicate alla costruzione della megacostellazione Starlink, e questo è stato il primo lancio in cui SpaceX non ha recuperato il Falcon 9.

Fonte: Space.com

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Marco Carrara

Da sempre appassionato di spazio, da piccolo sognavo ad occhi aperti guardando alla televisione le gesta degli astronauti impegnati nelle missioni Apollo, crescendo mi sono dovuto accontentare di una più normale professione come sistemista informatico in una banca radicata nel nord Italia. Scrivo su AstronautiNews dal 2010; è il mio modo per continuare a coltivare la mia passione per lo spazio.