Il piano di NASA, Boeing e SpaceX per i voli commerciali sulla ISS
In una conferenza stampa tenuta lo scorso 26 gennaio al Johnson Space Center (JSC) della NASA a Houston, sono stati delineati i prossimi obiettivi e il programma dei lavori per le due compagnie private coinvolte nel Commercial Crew Program, Boeing e SpaceX.
Si tratta della prima uscita pubblica delle due aziende americane dopo l’assegnazione del contratto relativo all’ultima fase del programma, il CCtCap (Commercial Crew Transportation Capability), avvenuta lo scorso settembre 2014, e il conseguente ricorso, poi respinto, dell’azienda esclusa, Sierra Nevada Corporation.
I piani presentati prevedono entrambi una serie di test progressivi sulle navette in via di sviluppo, seguiti da voli sperimentali via via più complessi, prima di cominciare i voli operativi verso la stazione spaziale internazionale (ISS) nei prossimi anni. Il programma è stato esposto ai giornalisti dai dirigenti del Commercial Crew Program della NASA e in particolare erano presenti l’Amministratore della NASA, Charlie Bolden, la direttrice del JSC, Ellen Ochoa, la direttrice del Commercial Crew Program, Kathy Lueders e l’astronauta della NASA Michael Finke, oltre ai rappresentanti delle aziende coinvolte, il vice-presidente e direttore generale del settore esplorazione spaziale di Boeing, John Elbon, e la presidentessa di SpaceX, Gwynne Shotwell.
Secondo Boeing, il programma dell’azienda prevede per la capsula CST-100 un test di aborto al lancio presso la rampa nel febbraio 2017, seguito da un volo senza equipaggio ad aprile 2017 e, a luglio dello stesso anno, da un volo con un equipaggio formato da un pilota collaudatore di Boeing ed un astronauta NASA.
I piani di SpaceX, invece, prevedono il test di aborto al lancio entro un mese, dopo di che un test di aborto in volo entro la fine del 2015. Questi traguardi erano infatti previsti già nella fase precedente del Commercial Crew Program, il CCiCap. Dragon volerà poi senza equipaggio verso la fine del 2016 ed effettuerà un primo test con equipaggio all’inizio del 2017.
“È un testamento incredibile al genio e alle conoscenze americane, e una straordinaria validazione del piano che abbiamo formulato solo qualche anno fa mentre ci stavamo preparando per il pensionamento dello shuttle”, ha dichiarato Bolden. “Questo lavoro fa parte di una strategia vitale per equipaggiare la nostra nazione con le tecnologie per il futuro e ispirare una nuova generazione di esploratori che faranno il prossimo grande passo per l’America”.
Boeing e SpaceX sono state selezionate lo scorso settembre 2014 per finalizzare i propri progetti, rispettivamente, per le capsule CST-100 e la versione con equipaggio di Dragon, insieme con i razzi che le porteranno in orbita e con tutti i sistemi di terra per il controllo missione che saranno necessari per volare in sicurezza. Tutte e due le aziende hanno lavorato con NASA durante le varie fasi del Commercial Crew Program, con l’obiettivo finale di ottenere la certificazione da parte di NASA per volare sulla ISS.
L’obiettivo di NASA è quello di fornire un veicolo tutto americano capace di trasportare in sicurezza gli astronauti sulla stazione. Contrariamente ad altri veicoli della NASA, però, questa nuova generazione di capsule con equipaggio sarà progettata, costruita, gestita e posseduta dalle aziende stesse e non da NASA. L’agenzia spaziale americana comprerà solo il servizio di trasporto astronauti e cargo da queste aziende. Il concetto è simile a quello dell’altro programma, già operativo, chiamato Commercial Resupply Services con cui la NASA trasporta provviste e rifornimenti sulla ISS utilizzando mezzi e lanciatori gestiti da compagnie private.
“Laggiù ci sono già delle rampe di lancio che stanno rinnovando ed è stato consegnato già dell’hardware”, ha dichiarato Kathy Lueders. “Entrambe le aziende hanno già completato le loro prime milestones“.
Le nuove capsule permetteranno di espandere l’equipaggio della ISS a sette membri, di fatto raddoppiando il tempo disponibile per fare ricerca a bordo del laboratorio scientifico orbitante: 80 ore settimanali anziché le attuali 40. Inoltre, il fatto di utilizzare aziende esterne per i voli in orbita bassa terrestre, permetterà alla NASA di concentrarsi sulle sfide ancora più difficili dell’esplorazione dello spazio profondo e il viaggio su Marte con la capsula Orion e il lanciatore pesante Space Launch System (SLS).
Sia Boeing che SpaceX hanno proposto una serie di obiettivi e milestones basandosi sui propri piani di sviluppo, test e volo. Il ruolo della NASA è quello di valutarne i progressi e far sì che i sistemi sviluppati rispettino i parametri stringenti di sicurezza. Alla fine, NASA si aspetta di avere due navette e sistemi di lancio che può utilizzare per far volare equipaggi sulla stazione e in orbita bassa. Le aziende coinvolte possono comunque fornire servizi di trasporto nello spazio per conto proprio a cittadini privati, compagnie ed istituzioni in quello che potrebbe diventare una nuova area di sviluppo industriale per il settore aerospaziale americano.
Boeing e SpaceX utilizzeranno diverse attrezzature al Kennedy Space Center (KSC), in Florida, e all’adiacente base dell’aeronautica di Cape Canaveral, sia per la preparazione pre- e post-volo, sia per il lancio.
Il programma CST-100 di Boeing avrà sede al KSC, con la capsula che verrà assemblata in uno degli hangar utilizzati in passato per lo shuttle. Verrà montata su un razzo Atlas V della United Launh Alliance (ULA) e verrà lanciata dalla rampa di lancio numero 41 della base di Cape Canaveral. Una torre di accesso per gli astronauti e altri membri dello staff di Boeing è già attualmente in costruzione presso la rampa 41.
SpaceX ha invece preso in gestione la storica rampa 39A al KSC e costruirà delle attrezzature alla base della rampa che verranno usate per preparare al lancio sia il lanciatore Falcon 9 che la versione con equipaggio della capsula Dragon. I lanci della versione cargo di Dragon ed di altri satelliti per SpaceX continueranno invece dalla rampa numero 40 a Cape Canaveral, in gestione all’azienda di Elon Musk da diversi anni.
Parlando di fronte al corpo astronauti della NASA, i delegati hanno offerto una visione accattivante del volo spaziale, comprese missioni a lungo termine di ricerca ed esplorazione dello spazio profondo. “È un periodo magnifico per far parte del programma spaziale americano, che è sulla strada per Marte”, ha dichiarato l’astronauta Mike Finke, che è stato comandante della ISS ed ha volato a bordo dello shuttle. “Non esiste un altro gruppo su questo pianeta, o anche al di fuori, che desidera il successo del Commercial Crew Program più di quanto lo desideriamo noi”.
Bolden ha ribadito che i voli verso la ISS sono vitali per il raggiungimento degli obiettivi della NASA, e che l’agenzia ha il mirino fermamente puntato su Marte.
Fonte: NASA
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