Il Regno Unito investe nello spazio

Prototipo del Rover ExoMars (Credit: Airbus Defence and Space)

L’agenzia spaziale di Sua Maestà ha deciso un investimento supplementare di oltre 200 milioni di sterline (più di 250 milioni di euro) nel programma spaziale europeo.
L’impegno riguarda tra l’altro le missioni marziane (47.7 milioni di sterline), il programma ISS (quasi 50 milioni) e le telecomunicazioni, incluso lo sviluppo di un sistema satellitare flessibile e low-cost che potrebbe valere un miliardo di sterline per l’industria britannica, ovvero circa il 10% in più rispetto al valore complessivo delle attività spaziali del Regno Unito. L’ambizioso programma governativo è mirato a raggiungere un obiettivo di ben 30 miliardi di sterline di produzione industriale spaziale entro il 2030.
Più in dettaglio, investendo nella missione ExoMars il Regno Unito si è aggiudicato la leadership assoluta nella produzione del rover marziano, il cui completo design, inclusa la fase finale di integrazione e test, avverrà in Gran Bretagna (e non più in Italia).
Per quanto riguarda le telecomunicazioni, il nuovo programma ESA “ARTES” riguarderà lo sviluppo di un nuovo tipo di satelliti, battezzati “Quantum Class”, con Eutelsat come primo acquirente. Il nuovo payload per le telecomunicazioni sarà sviluppato da Airbus Defence and Space UK ed installato su di una innovativa piccola piattaforma satellitare geostazionaria costruita da Surrey Satellite Technology Ltd..
Ancora, quasi 30 milioni di sterline verranno impiegati per la prosecuzione del programma Integrated Application Promotion, che stimola la creazione e la crescita di attività produttive basate sulla raccolta dati dallo spazio (per l’agricoltura, la medicina, la pesca e le ferrovie).
Una cifra analoga verrà investita nel settore dei satelliti a banda larga, mentre circa 5 milioni di sterline andranno ad un progetto che mira a ridurre i ritardi nella trasmissione di grandi quantità dati provenienti da costellazioni in orbita bassa.
Infine, l’investimento nel programma ISS garantirà ai ricercatori britannici l’accesso al laboratorio orbitante; verrà anche sviluppato il prototipo di un terminal per le comunicazioni per il modulo europeo di ISS. Sono al vaglio anche ulteriori attività di ricerca in ambito lunare e lo sviluppo di cubesats per sperimentare tecnologie e/o condurre esperimenti scientifici dalla stazione spaziale.

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Paolo Actis

Paolo ha collaborato con AstronautiNEWS dal maggio 2008 al dicembre 2017