Aveva vinto Boeing…
Il Wall Street Journal era stato tra i primi a diffondere la notizia dell’esclusione di SNC dai contributi previsti per la fase finale del CCtCap. Ora il giornalista Andy Pasztor è stato in grado di ottenere una copia di un memorandum NASA, datato 15 settembre, che dimostrerebbe come a vincere la competizione sia stata Boeing, con un margine consistente su SpaceX.
Il documento di 29 pagine porta la firma di William Gerstenmaier, Co-Direttore NASA, e tratteggia una situazione molto diversa dal serrato confronto “testa a testa” che sin qui era stata ipotizzato: il gigante di Seattle avrebbe battuto con margini importanti SpaceX in ogni categoria di rilievo, dalla maturità tecnica alla competenza del management sino alla potenzialità di rispettare le scadenze temporali.
CST-100 è stata giudicata “eccellente” in quanto ad “idoneità alla missione”, mentre Dragon ha ricevuto un “molto buono” (più di 60 punti di differenza su un totale di 1000). Stesse valutazioni anche nelle categorie “approccio tecnico” e “gestione del programma”.
Sulla base della prestazione di Boeing nelle fasi precedenti della competizione, NASA ha ritenuto di avere “una fiducia molto alta” nella capacità dell’azienda di Seattle di portare a termine il progetto come richiesto. Con riferimento a SpaceX, il grado di fiducia espresso è stato solo “alto”.
Quanto a SNC, il grande escluso che ha proposto ricorso contro i risultati della gara, il documento evidenzia “incertezze tecniche e rischi nella programmazione temporale”, in parte a causa del lavoro ancora da svolgere su “hardware complesso e sviluppo software”.
SNC e SpaceX non hanno voluto commentare il documento, mentre Boeing ha affermato che esso “fornisce una chiara indicazione del perchè Boeing sia stata scelta” e “mostra la nostra comprovata abilità tecnica” e capacità di rispettare i termini.
Sebbene Dragon e CST-100 non abbiano significativi punti deboli agli occhi di NASA, Gerstenmaier evidenzia nel documento alcune carenze nella proposta di Elon Musk, inclusa la mancanza di informazioni su alcuni dettagli del programma e l’intenzione di SpaceX di impiegare elementi non specificamente testati per resistere alle radiazioni spaziali. Ciò avrà “impatti significativi” comportando “lavoro ulteriore ed aggiungendo rischi di natura tecnica e temporale”.
Secondo Gerstenmaier la transizione dal Dragon cargo a quello abitato sarà più complessa di quanto sin qui stimato da NASA, ed egli esprime preoccupazione per la reattività di SpaceX alle richieste governative. Inoltre Gerstenmaier valuta negativamente la pianificazione temporale di SpaceX nel corso di questi anni.
Per contro, Boeing ha proposto “un piano molto completo e credibile”, con “il miglior approccio manageriale”, anche nella gestione della moltitudine di subfornitori interessati.
In conclusione, Mr. Gerstenmaier ha ritenuto che “la proposta di Boeing, migliore in termini di approccio tecnico e manageriale, e la sua passata performance” giustifichino il maggior costo. L’unica incognita individuata da Gerstenmaier risiede nel fatto che in passato Boeing ha sempre lavorato in base a rimborsi dei costi, e non con un contratto a prezzo prefissato.
Questo documento non verrà reso pubblico ufficialmente sino al pronunciarsi del GAO sul ricorso presentato da Sierra Nevada Corp.
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Gentili Signori,
Tutte balle, l’unico fatto che giustifichi i maggiori costi della proposta Boeing è la Sua arretratezza rispetto alle proposte di SpaceX (in primis) ed a quella della stessa SNC, lacune che si vorrebbero adesso furbescamente scaricare sui taxpayers.
La scelta di puntare su Boeing è stata in realtà determinata dalle medesime
logiche lobbistiche che hanno consentito alla Stessa ed alla Lockeed di fondare
ULA per poi, in forza della ormai acquisita posizione di monopolio, poter
imporre prezzi assolutamente più elevati di quelli proposti recentemente dalla
stessa SpaceX senza che al Pentagono ci trovassero nulla di scandaloso.
Circostanze che, specie in tempi di vacche magre per la NASA e per lo stesso Pentagono, costituiscono un vero schifo.
Distinti Saluti,
Biagio,
Sebbene le logiche di lobbying e il clientelismo esistano un po’ dappertutto e siano fonti di spreco, in questo preciso caso la tua accusa (benché condivisa da altri) è poco circostanziata. Non dico che non sia come dici tu, ma l’intera impostazione è diversa.
COTS, Cctcap e la revisione dei contratti di lancio con il DoD sono tentativi di instaurare un mercato che sia libero da quelle logiche, ma non necessariamente che escluda players che fino ad ora hanno fatto il ruolo del padrone. Se non altro, l’eccesso (se così possiamo dire) di fondi pubblici incamerati in passato ha messo la compagnia in una condizione di proporre un prodotto che magari non innova, ma risponde alle esigenze attuali di NASA (anche se queste esigenze sono apparentemente poco importanti, come l’attenzione alla gestione contrattuale dei fornitori)
Lockheed stessa è parte della filiera di SNC, che non ha goduto di alcun trattamento privilegiato.
Stiamo a vedere come evolve?
Gentile signaleleven,
La circostanza che mi spinge a ritenere una balla le motivazioni ufficiali della NASA è una, di semplice intuizione e si fonda sulle stesse dichiarazioni dell’ Agenzia.
La NASA, nella sostanza, giustifica la scelta della proposta Boeing affermando che essa garantirà tempi più certi poiché la Boeing si affida a tecnologie maggiormente verificate e quindi foriere di un minor rischio tecnologico ma se cosi è, per quale motivo la scelta è caduta sulla proposta nel contempo di gran lunga più costosa?
Ossia, se la proposta Boeing si fonda su tecnologie maggiormente
sperimentate (cosa verissima) cosa altro giustifica quei 4.2 miliardi?
L’unica risposta possibile sta nei ritardi nel progetto di Boeing che, ad esempio, al contrario del progetto SpaceX ad oggi esiste quasi solo sulla carta.
Riguardo poi a Lockeed vero è che stavolta Le è andata male ma ciò è dovuto solo al fatto di aver puntato nel caso specifico su SNC piuttosto che sulla molto meglio ammanigliata Boeing.
Distinti Saluti,