Interrotta l’EVA di Parmitano e Cassidy
È stata interrotta piuttosto bruscamente l’attività extraveicolare dei due astronauti dell’ISS, che era cominciata intorno alle 14 di oggi, ora italiana.
Le operazioni si sono svolte secondo programma sino alle 14.45 circa; a questo punto, però, il nostro Luca ha riportato di avere rilevato acqua nella tuta. In quel momento il connazionale era impegnato ad insinuarsi nello stretto varco fra due moduli della stazione per eseguire una riparazione. Parmitano ha poi riferito di avvertire dell’acqua all’interno del casco, dietro la nuca, acqua che forse proveniva dalla piccola sacca che gli astronauti hanno a disposizione per bere durante le EVA. La quantità d’acqua era abbastanza rilevante, circa mezzo litro, tanto da inumidire la cuffia e gli auricolari audio (la cosiddetta “snoopy cap”).
Nonostante la situazione, i due astronauti hanno conservato una calma olimpica mentre a Houston si valutava il da farsi, tanto che hanno proseguito a scattarsi foto a vicenda. Alle 15.04, ora di Roma, è stata decisa l’interruzione dell’EVA, una circostanza che non si verificava dal lontano 2004. Parmitano è stato evidentemente il primo ad avviarsi verso l’airlock, mentre Cassidy completava una attività lasciata in sospeso. Alle 15.11 Luca era nella camera stagna, in attesa del collega, rientrato circa dieci minuti dopo.
È iniziata poi la procedura di pressurizzazione dell’ambiente ove erano i due astronauti, con Parmitano che riferiva di avere acqua negli occhi e un po’ anche nel naso.
I compagni rimasti nell’ISS si sono portati immediatamente in zona airlock, pronti a prestare aiuto, mentre Nyberg sovrintendeva alle fasi di ripressurizzazione, una procedura complessa che prevede molti punti da seguire scrupolosamente, pena la messa a rischio dell’intero complesso.
Alle 15.32 è parso chiaro che Luca Parmitano non era più in grado di comunicare via radio, a causa di un guasto all’impianto della sua tuta: a cenni ha confermato al Cassidy di essere in buone condizioni, anche se non proprio a suo agio.
Alle 15.37, finalmente, si è aperto il portello interno della stazione, e Luca è stato fatto entrare ed ha potuto togliersi il casco. Da questo è fuoriuscita una piccola nube di particelle di acqua, ben visibile da chi seguiva le operazioni in video.
Parmitano ha rimosso la sacca dell’acqua da bere, che era vuota, ma ha anche riferito che quella che (suo malgrado) aveva ingerito aveva un sapore strano; non è ancora chiaro dunque quale sia stata l’origine della perdita, che potrebbe anche ricondursi al sistema di raffreddamento della tuta spaziale.
La piccola emergenza si è dunque risolta nel migliore dei modi, e tutti hanno potuto apprezzare l’eccezionale sangue freddo e professionalità dimostrati dagli astronauti sia fuori che dentro l’ISS. Luca in particolare non ha avuto bisogno di alcun aiuto per rientrare nell’airlock, ed ha atteso pazientemente di potersi sfilare il casco una volta conclusa la pressurizzazione.
Di seguito, alcuni frammenti delle conversazioni fra i due astronauti ed il controllo missione. Essi si riferiscono all’intero svolgersi della vicenda, dai primi segnali di malfunzionamento sino alla decisione di rientrare.
Parmitano dice a Cassidy che sente che la sua nuca è più umida di quanto dovrebbe essere a causa del sudore: “Non capisco da dove arrivi”.
“Deve essere la tua sacca (dell’acqua ndt)” risponde Cassidy. “Riesci a succhiarla via?”
Minuti dopo, l’americano guarda dentro il casco del collega: “Quindi quella roba sulla tua fronte non è sudore?”.
“No, non è sudore”
“Oh, capisco”
Passano altri minuti. Cassidy comunica al controllo che la sacca per bere di Luca è molto probabilmente vuota, “quindi ne resta un po’, diciamo un litro, dietro la sua testa”
“No, è meno di quello.” corregge l’italiano. “Mezzo litro”.
“Mezzo litro dietro la sua testa” prosegue Cassidy. “Metà della sacca per bere. Questa è la nostra ipotesi.”
Ma il quantitativo di acqua sembra aumentare di momento in momento, lentamente ma incessantemente.
“Posso ancora sentire perfettamente, ma la mia testa è davvero bagnata, e sento che sta aumentando.” dice ancora Luca.
È chiaro che le cose stanno peggiorando.
“Da dove arriva? Ce n’è troppa” dice Parmitano.
“Non so, è davvero tanta” conferma Cassidy.
“Adesso ce l’ho negli occhi”
Pochi istanti dopo, Shane Kimbrough, al controllo missione , decreta il rientro precauzionale dei due astronauti.
Inutile dire che le conseguenze della presenza di acqua dentro il casco di un astronauta possono essere molto gravi: si va dalle difficoltà di visione sino all’eventualità del soffocamento, secondo quanto postato da Samantha Cristoforetti su twitter a conclusione della vicenda.
Nella foto in apertura un fermo immagine della trasmissione video di NASA TV, con il nostro Luca che mostra la sacca dell’acqua “incriminata”.
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