Effettuato il primo test di separazione del fairing della capsula Orion
La NASA sta portando avanti una serie di test per validare il sistema di espulsione della carenatura protettiva (fairing) della capsula Orion.
Nella prima di queste prove, tenutasi lunedì 6 giugno, solo due delle tre sezioni della carenatura si sono staccate.
Il fairing di Orion è composto da tre pannelli larghi circa 4 metri e alti circa 4,20 metri posti a protezione della capsula durante il volo in atmosfera. Essi forniscono riparo contro le avverse condizioni ambientali esterne come alte temperature, venti e vibrazioni acustiche prima e durante il lancio.
Una volta raggiunta la quota di 170km i tre “petali” vengono espulsi, scoprendo la capsula ed esponendola allo spazio esterno ormai privo delle turbolenze atmosferiche.
Le sezioni della copertura sono tenute in sede da un totale di sei giunti frangibili e sei bulloni esplosivi.
La sequenza di espulsione del fairing prevede, in un brevissimo lasso di tempo, prima la rottura dei giunti grazie a cariche esplosive e poi la detonazione dei bulloni. Infine sei meccanismi a molla spingono via le sezioni lontano dal razzo.
Durante la prima prova di separazione della carenatura, tutte le cariche pirotecniche sono esplose nella sequenza pianificata ma una delle tre sezioni non si è completamente staccata dalla struttura principale. Le prime analisi portano al sospetto di una interferenza di tipo meccanico. Lo studio dei dati ottenuti verrà messo a confronto con le simulazioni dei tecnici e se necessario il design delle componenti verrà modificato di conseguenza.
A differenza delle comuni coperture, quella della Orion è stata progettata oltre che per proteggere, anche per sostenere circa metà del peso della capsula e del sistema di espulsione di emergenza, una soluzione progettuale che porta a massimizzare le dimensioni ed il carico utile della astronave. In questo test infatti è stato simulato oltre al carico della capsula stessa anche il peso maggiore dovuto alle sollecitazioni che la struttura subirà durante il lancio reale per un totale di circa 13.600 Kg.
Dan Dumbacher, vice amministratore associato per lo sviluppo ai sistemi di esplorazione, dichiara:
“Sviluppare una astronave capace di trasportare degli uomini nello spazio non è un compito facile. Stiamo testando Orion sotto diversi aspetti in modo da poter avere una visione completa del comportamento della capsula nello spazio. Nonostante questo test non sia stato impeccabile, i dati raccolti saranno immensamente utili da qui in avanti”.
Il secondo test è previsto per la fine di questa estate e prevederà anche il riscaldamento fino a 93 °C di una delle tre sezioni della copertura, in modo da valutare il comportamento delle parti in esame sotto l’effetto di eventuali dilatazioni termiche.
Infine l’ultimo dei tre test per questo singolo aspetto del complesso sistema di lancio è previsto per il 2014.
I test del fairing, così come quelli per altri componenti della capsula, sono stati pianificati per verificare tutti i sistemi prima del volo di prova EFT-1 (Exploration Flight Test).
In questa futura missione Orion verrà portato a circa 5.800 Km di distanza dalla terra per poi rientrare nella nostra atmosfera con un ammaraggio nell’Oceano Pacifico. Programmata per settembre 2014, la EFT-1 è una delle missioni necessarie ai tecnici per la valutare la bontà del progetto prima di un volo con astronauti a bordo.
Fonti: NASA
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