Un futuro commerciale per il pad 39A?
La rampa di lancio 39A del Kennedy Space Center (KSC), in Florida, potrebbe in futuro essere concessa in uso dalla NASA ad aziende private.
Secondo il sito NasaSpaceflight.com, nelle scorse settimane NASA ha sollecitato una richiesta di proposte da parte di aziende private per utilizzare una delle due rampe di lancio dello spazioporto attualmente gestito dall’agenzia americana. Sempre secondo quanto riporta Chris Bergin, gia due aziende si sarebbero dette interessate al sito: United Launch Alliance (UCL), per il suo vettore Atlas V, e Space Exploration Technologies (SpaceX) per i suoi futuri lanciatori pesanti Falcon X e Falcon XX.
Il pad 39A del KSC è la rampa storica dalla quale sono partite gran parte delle missioni Apollo e numerose missioni dello shuttle. L’ultimo utilizzo della rampa risale al 2011 quando vide la partenza dell’ultimo shuttle, Atlantis, per la sua missione STS-135, mentre il pad gemello, il 39B, veniva demolito e cominciavano i lavori per la nuova rampa dalla quale verrà lanciato il nuovo vettore della NASA, lo Space Launch System (SLS). Il progetto della rampa 39B prevede il possibile utilizzo da parte di partner commerciali, ma al momento SLS è il solo cliente in programma.
Dopo STS-135 il pad 39A è stato dismesso, in attesa di conoscere il proprio futuro. Nei mesi scorsi erano circolate ipotesi di un interesse da parte dello stato della Florida, che avrebbe dovuto assumere la gestione del pad tramite Space Florida, l’agenzia statale che si occupa dello sviluppo nel settore aerospaziale (fonte: sempre NSF). L’accordo non è però ancora avvenuto, a quanto pare a causa di disaccordi su chi avrebbe dovuto occuparsi della bonifica ambientale della rampa di lancio.
Tra le società da sempre interessate ad una presenza al KSC c’è SpaceX. La società californiana aveva inizialmente investigato la possibilità di utilizzare il pad 39A per i lanci del Falcon Heavy, l’evoluzione pesante del Falcon 9 che dovrebbe debuttare quest’anno dal sito di Vanderberg. L’ipotesi è poi tramontata con la decisione da parte di SpaceX di adattare la rampa di lancio che ha già in gestione nella vicina base di Cape Canaveral, lo Space Launch Complex 40 (SLC-40).
L’interesse per il pad 39A rimane comunque per i futuri lanciatori di SpaceX, ancora nella fase iniziale di sviluppo. Falcon X, Falcon X Heavy e Falcon XX sono i progetti della compagnia di Elon Musk con payload in orbita bassa dichiarati rispettivamente di 38, 125 e 140 tonnellate. L’operazione potrebbe anche estendersi ulteriormente. Space Florida potrebbe infatti nell’arco dei prossimi 10 anni ottenere in gestione l’area a nord del KSC denominata Shiloh, sempre se i report ambientali saranno positivi. In questo caso l’agenzia dello stato della Florida potrebbe essere interessata a finanziare la costruzione di un complesso di lancio per i lanciatori super-pesanti di SpaceX che, secondo i piani, dovrebbero essere pronti più o meno nell’arco di tempo citato.
Anche ULA sta valutanto le possibilità di espandersi oltre agli attuali siti di lanco di Atlas V, l’SLC-3E a Vanderberg e l’SLC-41 a Cape Canaveral. Il KSC ha studiato insieme a ULA varie possibilità di collaborazione, tra le quali ci sarebbe l’utilizzo del pad 39A per i lanci dell’Atlas V che verrebbe assemblato nel Vertical Assembly Building (VAB), l’edificio storico nel quale venivano montati i Saturn V e lo Space Shuttle.
Ove non diversamente indicato, questo articolo è © 2006-2024 Associazione ISAA - Leggi la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.
Da dove avete preso le specifiche dei Falcon XX e simili? Non le trovo da nessuna parte
Ciao Guido. Le specifiche sono molto aleatorie, naturalmente. Il Falcon X/XX al momento esiste solo in qualche presentazione powerpoint e (forse) nei file dei progettisti di SpaceX. Un po’ di dati li trovi nella pagina di Wikipedia in inglese: http://en.wikipedia.org/wiki/Falcon_(rocket_family) oppure qui:http://nasawatch.com/archives/2010/08/spacex-gives-a.html (in particolare vedi i due link in fondo a due presentazioni in pdf)