La corsa alla Luna raccontata da Neil Armstrong

Tre giorni fa siamo stati scossi dalla notizia della scomparsa di Neil A. Armstrong, universalmente noto per essere stato il primo uomo a mettere  piede sul suolo di un mondo alieno, la nostra Luna. Sono molte le istituzioni che stanno aprendo i loro archivi e pubblicando materiale inedito per definire e ricordare compiutamente il suo personaggio ormai consegnato definitivamente alla Storia. Sorprendentemente, quasi a dispetto della nota ritrosia di Armstrong, sono relativamente numerosi i video di sue apparizioni pubbliche.

In questo filmanto, messo a disposizione dalla libreria multimediale del MIT, Neil Armstrong, Robert Seamans Jr, e per un breve momento anche Buzz Aldrin, sono impegnati nella “AeroAstro Gardener Lecture” del 1994, dedicata al loro ruolo nella corsa alla Luna.

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Armstrong nacque  Wapakoneta, Ohio, il 5 agosto del 1932. È stato un ingegnere aerospaziale, un pilota della Marina degli Stati Uniti, ed un professore universitario. Prima di diventare astronauta, Armstrong era un ufficiale della Marina, per la quale prese parte alla guerra di Corea. Dopo il conflitto prestò servizio come pilota collaudatore per la NACA (National Advisory Committee for Aeronautics – l’antenato della NASA) per i velivoli ad ad alta velocità presso la High-Speed Flight Station, oggi conosciuta come Dryden Flight Research Center. In questo periodo accumulò oltre 900 missioni di volo. Si laureò alla Purdue University e completò gli studi accademici alla University of Southern California.

Dopo essere stato selezionato per il programma della US Air Force “Man In Space Soonest“, e poi per l’X-20 Dyna-Soar, Armstrong fu incluso nel corpo astronauti della NASA nel 1962. La missione Gemini 8, della quale fu comandante, lo vide volare come primo astronauta non militare della storia dell’ente spaziale americano. In questo volo avvenne il primo rendez-vouz tra due veicoli nello spazio, che Armstrong condusse in collaborazione con il suo compagno di viaggio (e futuro comandante di Apollo 15) David Scott.

Il secondo e ultimo volo di Neil Armstrong fu la missione Apollo XI, della quale fu comandante, che lo portò ad allunare il nelle prime ore (italiane) del mattino del 21 luglio 1969. Armstrong e Buzz Aldrin furono i primi esseri umani a scendere sul suolo del nostro satellite, dove raccolsero campioni e posarono esperimenti scientifici per circa 2 ore e mezzo, mentre un terzo astronauta, Michael Collins, restava in attesa circumnavigando la Luna a bordo del Modulo di Comando.

Armstrong fu omaggiato della “Presidential Medal of Freedom” dal Presidente degli Stati Uniti Richard Nixon, insieme ai compagni d’avventura Aldrin e Collins; i tre ricevettero poi la medaglia d’onore  del Congresso dalle mani del Presidente Jimmy Carter nel 1978, e la medaglia d’0ro del Congresso nel 2009.

Robert Seamans Jr., scomparso nel 2008, fu vice amministratore della NASA tra il 1960 e il 1968, e giocò un ruolo determinante nel management e nello sviluppo del concetto stesso di volo spaziale con equipaggio umano negli Stati Uniti. Immediatamente prima della missione “decisiva” dell’epopea lunare, Apollo  XI, si dimise dall’ente spaziale a stelle e strisce per andare a ricoprire l’incarico di professore di ingegneria al MIT, nonché di direttore del Draper Lab.

 

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Marco Zambianchi

Spacecraft Operations Engineer per EPS-SG presso EUMETSAT, ha fatto parte in precedenza dei Flight Control Team di INTEGRAL, XMM/Newton e Gaia. È fondatore di ForumAstronautico.it e co-fondatore di AstronautiCAST. Conferenziere di astronautica al Planetario di Lecco fino al 2012, scrive ora su AstronautiNEWS ed è co-fondatore e consigliere dell'associazione ISAA.